mercoledì 28 settembre 2016

Tecniche storytelling (parte 9): Usare elementi umani - #Corso #Scrittura

Glauco Silvestri
Asimo, il robot prodotto dalla Honda
Come catturare l'empatia del lettore? E' un argomento complesso che spesso viene sottovalutato da ci si approccia alla scrittura per la prima volta. La convinzione di molti è che una bella storia basti a creare un legame tra lettore e vicenda che sta leggendo. Postulato che può essere vero, per certi versi, ma che in realtà mostra diverse lacune, e soprattutto pone una domanda di difficile risposta: Che cosa fa, di una storia, una bella storia?

Per cui proviamo a tornare sui nostri passi e vediamo di capire come fare a catturare il lettore, e a fargli piacere la storia che stiamo scrivendo.

Nei precedenti capitoli del corso abbiamo approfondito molti argomenti importanti, tra cui, giusto per fare un esempio, proprio la scorsa settimana, è stato affrontato il tema legato al linguaggio. 
Da quanto abbiamo visto fin'ora risulta evidente che qualunque cosa ci si prefigga di scrivere, è scritta da uomini, ed è rivolta a uomini (n.d.r. Nel senso di specie, e non di genere), per cui dovrebbe sorgere spontanea questa rivelazione: 
Una presenza umana è utile a far legare il lettore alla vicenda narrata.
La saga completa di RAMA
Perché? Per via dei processi cognitivi, delle affinità emotive, dei meccanismi sociali a cui siamo abituati, e di cui siamo parte integrante. Forse vi parrà una banalità, ma la presenza di elementi umani è funzionale all'efficacia della vicenda che volete narrare. Questo non toglie che voi non possiate raccontare la storia di un gatto, di due passerotti innamorati, di una gabbianella orfana, di un globulo rosso, o di un'alieno che si ferma a 'fare il pieno' sul nostro Sole, oppure ancora una vicenda dove sono degli elementi 'impazziti' di software a fungere da personaggi principali. Magari potete persino tentare di scrivere queste vicende estraniandovi dalla vostra stessa natura. Però... Il lettore capirà il vostro esperimento?

Se andiamo a guardare nel dettaglio gli esempi che vi ho segnalato scopriremo che gli animali sono stati umanizzati, gli elementi artificiali hanno una sorta di coscienza umana, e che comunque - sempre - è presente qualcosa che si riconduce a noi. Clarke è probabilmente l'autore che va più vicino all'estraniazione totale tra gli elementi umani e quanto narrato. Nel primo libro della saga di RAMA un corpo celeste non identificato si avvicina al nostro pianeta, e per quanto gli umani tentino di contattarlo, questo pare completamente indifferente a noi, persino quando una missione spaziale porta alcuni astronauti esploratori sulla sua superficie. Eppure, anche in queste storie l'elemento umano esiste, ed affascina perché, per una volta, non è al centro della vicenda, anzi... è totalmente ignorato da un 'personaggio' principale completamente impermeabile alla nostra comprensione. 
Però l'elemento umano è presente, e funge da anello di congiunzione.
In RAMA il lettore non può immedesimarsi nel protagonista, ma può comunque fungere da spettatore attivo, e può affascinarsi, incuriosirsi, vivere la vicenda come se potesse assistere all'evento direttamente. Ed è questo il legame che si deve tentare di stabilire, sfruttando ciò che è insito in noi stessi, fosse anche con sotterfugi astuti, ma comunque non dimenticando mai la nostra natura.

Da qui sorge il suggerimento di mantenere sempre un legame 'umano' all'interno della vicenda. Inserire personaggi, o umanizzarne i comportamenti, le emozioni, il modo di agire, sono una strategia efficace, capace di far compiere un passo in avanti nella conquista del lettore, e della sua fedeltà.



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About the Author

Glauco Silvestri / Author & Editor

Vivo a Bologna. Vivo per le mie passioni. Scrivo, leggo, amo camminare. Adoro il cinema, amo tantissimo le montagne. Sono cresciuto a suon di cartoni di Go Nagai e Miyazaki.
Mi guadagno da vivere grazie all'elettronica. Lavoro nella domotica, e nell'illuminazione d'emergenza, per una grossa azienda italiana. Ci occupiamo di sicurezza, salute, emergenza... ma anche di energia pulita. Il mio sogno sarebbe vivere grazie ai miei libri, ai miei disegni, alle mie fotografie... Ma onestamente, suppongo di essere più bravo nel mio attuale lavoro. Ciò non significa che io rinunci a provare, tutt'altro, faccio di tutto per migliorare, crescere, ottenere il meglio che posso nei miei lavori, che siano racconti, digital painting, fotografie...
Ovviamente, oltre a ciò, sono anche un blogger, ma se state leggendo questa breve nota, vuol dire che già lo sapete.

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