sabato 31 dicembre 2016

Ancora poche ore al 2017

Glauco Silvestri
Che anno ricco di cambiamenti, questo 2016! Ho cambiato casa, sono andato a convivere, è caduto il Governo Renzi, chiude il Canton di Vino, nuovi computer per il mio lavoro, licenze finalmente rinnovate, gli amici storici che si fanno di nebbia senza nessun motivo apparente, qualche nuova conoscenza che potrebbe un giorno sfociare in amicizia, e forse anche Elvis non starà più aperto il sabato.

Che anno sempre uguale a sé stesso, questo 2016! L'Italia ha dimostrato per l'ennesima volta di esser brava a brontolare, ma di non voler mai cambiare, di rimanere ancorata alle sue incertezze, ai suoi debiti, ai suoi mal costumi, alle abitudini e consuetudini che tutti conosciamo. Il lavoro è sempre quello, traballante di fronte al trillo della crisi, ma incapace di evolvere, sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista organizzativo, per fortuna che dal punto di vista umano è sempre il bel posto di sempre.

Che anno sorprendente, questo 2016! Una comunità di scoiattoli si è insediata nei giardini vicino a casa e in alcune zone della città sono state avvistate delle famiglie di cinghiali, una addirittura ormai stanziale, e talmente domestica da lasciarsi fare i selfie con i passanti. Bologna è tornata ricca di cultura, mostre, spettacoli, happening, che si fa fatica a starci dietro. Il turismo è sbocciato, e finalmente in giro per la città si respira aria nuova. E' però anche l'anno delle rivolte in Piazza Verdi, delle forze dell'ordine che non riescono ad arginare il problema (n.d.r. O che forse preferiscono che sia arginato in quella piazza piuttosto che dilaghi per il resto del centro storico... Chissà!), delle proteste per il F.I.C.O., per i ribassi - non sufficienti - nelle mense studentesche, per il People Mover, per il Passante di Mezzo. E' l'anno in cui è tornato - finalmente - il Motor Show! E io ero talmente abituato a pensare che ormai fosse un pezzo di passato da appendere in bacheca che... Non ho neppure pensato di andarci. Magari l'anno prossimo ci vado!

Che anno assurdo, questo 2016! Le forze politiche ormai si danno addosso senza più preoccuparsi del paese. Masticano parole come democrazia quando poi firmano contratti con aziende vere e proprie. Difendono la costituzione per poi non presentarsi in aula al momento di votare il nuovo governo. Vogliono le elezioni subito anche con una legge elettorale incostituzionale che fino a pochi mesi prima aborrivano. Si prospettano alleanze tra membri che in passato aborrivano inciuci e alleanze, e condannavano patti come quello del Nazzareno. Si fanno sgambetti interni, esterni, trasversali e verticali. Si appoggia qualcuno per poi denigrarlo subito al primo errore, o alla prima indecisione, o alla prima deviazione dal percorso stabilito. L'anno in cui tutti vogliono più legalità, ma poi non vogliono le fatture. L'anno delle grandi opere, l'anno dell'Expo, degli sprechi, e del 'Non vogliamo le olimpiadi a Roma', dei complotti dei frigoriferi, e dei terremoti - che poi, ultimamente, ne abbiamo uno all'anno - e c'è poco da ridere su queste tragiche vicende. L'anno del 'chiudiamo i pozzi petroliferi davanti alle coste', del 'basta fracking', e poi in estate i climatizzatori vanno a palla, e d'inverno i riscaldamenti sono a temperature tropicali. L'anno in cui è uscito l'iPhone 7, in cui le auto a guida autonoma hanno fatto i primi incidenti, l'anno in cui il diesel è stato smascherato, e all'improvviso i benzina son diventati motori puliti.

Che anno meraviglioso, questo 2016! E forse è un peccato che stia finendo, ma poi è una semplice questione di calendario, che dopo la mezzanotte non è che finisce tutto, e - tutt'altro - comincia un nuovo giorno, un nuovo anno, un nuovo ciclo di eventi, e la vita non si ferma di sicuro perché in centro città viene bruciato il vecchione, perché si deve buttare via qualcosa di vecchio, o perché si fa bisboccia, si mangia troppo, e il giorno seguente non ci sarà un'anima viva in giro per la città. Sono cicli infiniti che danno sicurezza, speranza, e un briciolo di ottimismo per il futuro... O forse solo, il bisogno di un buon digestivo, un po' di riposo, e l'oroscopo di Paolo Fox.

Buona Fine, e Tanti auguri per un Nuovo Inizio.





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lunedì 26 dicembre 2016

Mi sa che sarò molto impegnato a leggere...

Glauco Silvestri
Come tutti gli anni, il Natale è stato ricco di emozioni, di affetto, e soprattutto... Quest'anno mi ha portato tanti tanti libri da leggere, e un paio di maglioni per proteggermi dal freddo.


Quanto ai chili aggiunti... Controllerò più avanti. La bilancia è off-limits in questi giorni!


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domenica 25 dicembre 2016

Buon Natale!

Glauco Silvestri
Il mio albero
(con qualche dono in attesa di essere aperto)
Anche quest'anno ha toccato il primo dei suoi traguardi, ovvero le feste natalizie. E come ogni anno, oggi, forse persino alla mezzanotte precisa, in molti hanno aperto i loro regali. E pure io, mentre questo post compare sui vostri schermi (n.d.r. Ma davvero siete già al computer?), sarò impegnato ad aprire i miei regali, e quelli della mia compagna, e quelli dei miei genitori e dei genitori della mia compagna.
E' stato un anno lungo, molto lungo, e molto difficile (per certi versi), e molto eccitante (per certi versi), e molto stancante (per certi versi), e molto costoso (per certi versi), e molto stressante, frustrante, ma anche molto ricco, con qualche gioia, e... E deve ancora finire veramente.

Anno lungo che ha visto l'acquisto di una casa, il trasloco, i primi mesi di convivenza con tutte le difficoltà del caso perché a 44 anni si diventa un po' orsi se si è sempre vissuti da single...

Anno lungo che ha visto alti e bassi nel lavoro, che ha concesso poche pause, e che ha più e più volte messo in discussione molte scelte importanti del passato...

Anno lungo che ha però visto momenti bellissimi da ricordare...

Anno lungo che ha aperto dubbi su amicizie che credevo solide come il granito...

Anno lungo che ha aperto nuove amicizie, piccoli embrioni che chissà dove porteranno...

Un anno molto pieno, che non è neppure finito, perché siamo solo a Natale...

E adesso piantiamola di stare al computer, e godiamoci questa festa in famiglia. Buon Natale a tutti voi che mi leggete, a voi che mi commentate, a voi che non mi commentate, e a tutti coloro che sono passati di qui per caso.

Buon Natale!



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domenica 11 dicembre 2016

Occhio di Bolide - #ReportageFotografico

Glauco Silvestri
Prosegue il mio (n.d.r. Lento) lavoro di riorganizzazione delle mie foto con il folle intento di creare dei reportage che abbiano un senso compiuto. Dopo aver parlato delle Grotte del Vento, delle Piazze Italiane, delle Piazze Europee, e delle Piazze di Bologna, ora cambio completamente argomento... E viro sui fanali di potenti bolidi da strada. 
Le foto, come sempre, provengono da una selezione ben più vasta di scatti in mio possesso... Diciamo che sono i migliori, o per lo meno, quelli che per me hanno un quid in più rispetto ad altre foto dello stesso genere.

Il primo scatto è recentissimo, e proviene da Firenze, dove spesso e volentieri - nonché casualmente - mi capita di incappare in piccole rassegne automobilistiche. Nel capoluogo toscano devono amare i motori ben più che nella mia turrita città, perché una cosa del genere - a parte in occasione della Mille Miglia, e forse del raduno delle Lambo di qualche anno fa - non capitano quasi mai.

E' l'inconfondibile fanale rotondo di una Fiat 124 Sport carrozzata Abarth ad aprire le danze... Un auto dal grande fascino e che di recente il gruppo FCA ha voluto far rivivere con grande dignità.

124 Spider Abarth

Segue il gruppo ottico, con uno scorcio sul filtro dell'aria, di una vecchia Lotus Seven modificata per le corse. Un vero gioiellino. Anche questo scatto proviene da Firenze.

Lotus Seven

Come si fa a non aggiungere una affascinante Ferrari Dino all'elenco? In questo caso sulla carrozzeria, e sul parabrezza, potrete ammirare dettagli degli Uffizi.

Dino

Seguono due Ducati d'epoca.

Ducati

Ducati

La prima è stata immortalata a Ziano di Fiemme, in trentino; la seconda viene invece da Bardolino, sul Lago di Garda.

La Giulietta che segue proviene invece dalle mie terre, in una di quelle rare occasioni di cui parlavo prima, tra le altre cose, avvenuta non i città, bensì in un paese a qualche decina di chilometri dal capoluogo.

Giulietta

E anche la Fiat 8V Zagato che segue viene da Pieve di Cento. Un mostro davvero affascinante, non trovate anche voi?

It Hurts

Indimenticabile è il feroce frontale dell'Alfetta. Qui nella versione doppio faro, e di seguito nella versione coupé sport. Davvero una vettura affascinante.

Alfetta


Inarrivabile

Così come la Lancia Fulvia HF che segue non può lasciare che stupiti per la sua arroganza.

Lancia HF

Torno alle due ruote, saltando di palo in frasca, con una 'nostrana' Gilera 150, immortalata in quel di Colorno.

Gilera

E di nuovo salto di Palo in Frasca, con due Triumph TR3A che ho immortalato a pochi passi da casa, una color panna e una rosso fuoco. ME-RA-VI-GLI-O-SE!

Red Triumph

White Triumph

Son dovuto andare fino ad Amsterdam per immortalare questa Harley.

Born to Ride

Mentre questa Fiat Topolino blu elettrica era a pochi passi da Dozza Imolese, bellissima per le sue mura, per il suo castello, e soprattutto per le pareti affrescate. Una galleria d'arte a cielo aperto, davvero, davvero affascinante.

Fiat Topolino Furgonato

Quella che segue dovrebbe essere una Guzzi Ambassador... Ma potrei sbagliare, perché quando scattai la foto ebbi l'istinto di prendere nota del modello, e ora - a memoria (n.d.r. Piuttosto labile) - rischio di prendere una vera e propria cantonata.

Fanale

Torniamo alle auto, che è meglio, e lo facciamo in grande stile con i nobili occhi di una elegante Alfa 6, incontrata a Firenze la befana scorsa.

Alfa

Alfa Romeo che fu in compagnia di una altrettanto elegante Jaguar XK, e di una Citroen Tracion Avant dal fascino indiscutibile.

Classe Inglese

La Francese

Vettura, quest'ultima, che chiude il reportage dedicato ai fanali delle auto, e delle moto, che hanno fatto la storia dei motori, e che ancora oggi ispirano la fantasia dei creativi e dei designer automobilistici.




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mercoledì 30 novembre 2016

Indice degli Argomenti - #Corso #Scrittura

Glauco Silvestri
Siamo infine giunti al termine del nostro percorso creativo. La quello della scrittura è un mondo tanto vasto e complesso che il mio corso non può che essere visto come una breve infarinatura sui concetti basilari, giusto per partire, giusto per avere uno spunto da cui approfondire. In rete potrete sicuramente trovare numerosi portali da cui attingere informazioni, e aiuto; portali come Writer's Dream, che da sempre appoggia gli esordienti dagli squali che navigano tra le acque degli autori esordienti.
Tornando però a questo mio breve corso, vi riporto qui di seguito l'elenco completo dei post, ovviamente linkati, dei vari capitoli in cui ho suddiviso il corso di scrittura appena terminato.

L'ordine degli articoli è stato pensato come al giusto percorso da seguire per arrivare al traguardo nel modo più corretto, per lo meno in base alla mia esperienza, e alla mia personalissima opinione.

Va sottolineato che gli argomenti trattati sono tutt'altro che esaustivi, che online potrete trovare siti molto più ricchi di informazioni, e siti che vi offriranno maggiori strumenti per raggiungere i vostri scopi. Ciò non toglie che quanto trovate qui possa fungere da rampa di lancio, o per lo meno da infarinatura sugli argomenti, così che i vostri successivi, e più professionali, studi, possano avere basi - spero - solide su cui poggiare.

Buona lettura e buon lavoro.

  1. Introduzione
  2. Perché scrivere?
  3. L'idea
  4. Racconto o Romanzo?
  5. Struttura
  6. L'incipit
  7. Svolgimento e Conclusione
  8. Tecniche narrative:
    1. Narrare in Prima Persona
    2. Narrare in Terza Persona
    3. La Voce Narrante
  9. I personaggi
  10. Le ambientazioni
  11. Tecniche storytelling (parte 1): Show, don't tell
  12. Tecniche storytelling (parte 2): Ostacoli
  13. Tecniche storytelling (parte 3): Coerenza
  14. Tecniche storytelling (parte 4): Ritmo narrativo
  15. Tecniche storytelling (parte 5): Infodump
  16. Tecniche storytelling (parte 6): Archetipi
  17. Tecniche storytelling (parte 7): Effetto sorpresa
  18. Tecniche storytelling (parte 8): Linguaggio naturale
  19. Tecniche storytelling (parte 9): Usare elementi umani
  20. Tecniche storytelling (parte 10): Non esagerare (Principio di Sospensione della Credulità)
  21. Scegliere il Titolo
  22. Editing (parte 1): Il Testo
  23. Editing (parte 2): Grammatica
  24. Editing (parte 3): Uso di collaboratori
  25. La Pubblicazione
  26. La Promozione
  27. Infine...




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mercoledì 23 novembre 2016

E Infine... - #Corso #Scrittura

Glauco Silvestri
E infine... Non dimenticate di continuare a scrivere. Non arenatevi al 'primo libro', e neppure dovete aggrapparvi all'idea di dedicare tutto il vostro tempo alla promozione del libro già pubblicato. I lettori, se affezionati, pretendono di leggere nuovi testi, e se questi non arrivano in tempi ragionevoli, vi abbandonano come un cucciolo in autostrada durante le ferie estive. 
Forse esagero un pochino, ma smettere di scrivere è un errore. 
Finito un libro se ne fa un altro. 
Anche l'editore vedrà in questa vostra scelta un segno di serietà, di professionalità, di voglia di crescere, e magari vi vorrà nella sua scuderia a tempo pieno e in un men che si dica vi potrete dire 'scrittori di professione'... Chissà! Nel frattempo continuate a scrivere. 
Scrivere aiuta a crescere, anche se si tratta di racconti, anche se si tratta di un'idea che non vi convince al 100%. 
Scrivete, scrivete, scrivete.
Scrivete e approfondite la vostra conoscenza della lingua. Qui potete trovare diversi manuali che possono esservi d'aiuto, ma anche un buon libro di grammatica potrebbe essere d'aiuto per rinfrescare un pochino ciò che si è studiato a scuola.

E se volete divertirvi mentre leggete un buon manuale di scrittura, non posso che consigliarvi il sempre verde Io Scrivo, di Simone Navarra, che molto tempo fa era un esordiente come me, e che ha raccolto le sue esperienze prima su un blog, poi in questa pubblicazione, che sono sicuro apprezzerete.
L'importante è non temere di cadere nella sindrome del foglio bianco. 
Fa paura il mettersi davanti a un foglio bianco e... Non avere nulla da scrivere. In quei casi usate quel foglio come valvola di sfogo, raccontando la vostra quotidianità come se foste il personaggio di un romanzo. Usate le tecniche che conoscete e la vostra vita come fonte di ispirazione. Quelle pagine non verranno mai pubblicate, non diventeranno mai un romanzo, ma vi saranno utili per superare la crisi e ritrovare la voglia di comunicare, di scrivere, di inventare nuove storie. 

Come si diceva "una volta", quando si cade da cavallo, la prima cosa da fare è risalirci subito in groppa. 

Altrimenti cresce la paura, e la paura congela le azioni, e si finisce per non salire mai più sul cavallo. Idem per qualunque altra attività umana, compresa la scrittura. Per cui, lo scrivo un'ultima volta e poi non vi annoio più, continuate a scrivere.


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mercoledì 16 novembre 2016

La Promozione - #Corso #Scrittura

Glauco Silvestri
Complimenti! Avete appena pubblicato il vostro libro. L'editore ha già cominciato a distribuire in modo capillare la vostra pubblicazione, sia nelle librerie, sia negli store online, e tutto va a meraviglia. Siete soddisfatti, euforici, e... E ora?
Ora bisogna pensare alla promozione.
Bisogna premettere che di sicuro il vostro editore si sarà già adoperato in questo senso. Avrà prodotto un kit-press degno di questo nome, avrà già contattato le testate giornalistiche principali, i siti dedicati alla narrativa, radio, televisioni, e quant'altro, in base al budget che ha a disposizione per questo tipo di attività. Vi avrà sicuramente detto che dovrete partecipare a delle presentazioni del libro, magari in più luoghi, e non solo nella vostra città.
Ciò non toglie che non possiate darvi da fare anche da soli. 
C'è un mondo vastissimo, fuori, che è pronto a dialogare con voi, e si chiama web 2.0. Per cui bisogna rimboccarsi le maniche. Ecco le attività che si possono fare:
  • Creare un Blog, che andrà curato quotidianamente, o comunque con scadenze fisse, in modo che la sua indicizzazione 'veda' che si tratta di un sito attivo. Il blog potrebbe essere personale, quindi orientato più sull'autore che sul libro. Vi si potrebbe raccontare la vostra esperienza come scrittore, pubblicare annunci sulle prossime presentazioni, raccontare gli eventi, anche con fotografie e brevi filmati, dialogare con i vostri lettori, parlare del futuro, delle prossime pubblicazioni... In pratica diventerebbe il vostro portale, la vostra faccia ufficiale in rete, il vostro sito, il luogo dove tutti sanno di potervi trovare. Esistono molte piattaforme da cui si può partire: Blogger è forse la più semplice; Wordpress è la più completa; magari sarà il vostro stesso editore a darvi uno spazio sul suo portale...
  • Creare una pagina Facebook dell'autore, che dovrà essere curata con dovizia, magari collegata al blog, in modo che quanto scrivete sul blog appaia anche lì. E' il front-end ufficiale tra personaggi e gente comune, ormai lo sanno anche i sassi. Non si può iniziare una attività pubblica senza avere poi una pagina su Facebook.
  • Creare una pagina Facebook dedicata al libro. In teoria dovrebbe pensarci la casa editrice, ma nell'eventualità non lo faccia, ci potete pensare voi. A differenza della pagina dell'autore, qui dovranno comparire solo notizie relative al vostro libro, e di conseguenza: le varie recensioni della stampa, della radio, della tv; un resoconto degli incontri effettuati; un calendario dei futuri eventi dedicati alla promozione del libro. Eventualmente potreste anche raccogliere foto dei lettori con il vostro libro e... Come ho già detto, qualunque cosa che riguardi il vostro libro e solo quello.
  • Non dimenticare gli altri social, Twitter in primis (che può essere linkato a Facebook per far sì da ottenere una doppia cassa di risonanza), ma anche quelli dedicati alla narrativa, come Goodreads e aNobii.
Fatto ciò è necessario indossare la miglior faccia di bronzo che avete, e provare a contattare i blog privati che si occupano di narrativa. 
Molti sono disposti a promuovere le nuove uscite, e se avete qualche copia a disposizione da regalare, a recensire con onestà i libri che ricevono. In questo caso valgono le medesime regole su cui abbiamo discusso nelle precedenti lezioni: molta umiltà, essere cordiali, prima chiedere e poi, se la risposta è affermativa, inviare 'il pacchetto promozionale'. E in caso di risposta negativa, o di nessuna risposta, evitare di assillare l'interlocutore non disponibile, meglio provare con qualcun altro.

Soprattutto: Siate creativi. Potete eventualmente lanciare dei mini concorsi narrativi, con il vostro libro in palio, o ancora chiedere ai lettori di fare disegni legati a quanto raccontato nel vostro libro, eccetera eccetera eccetera.


Questo libro lo trovate qui.
Per quanto riguarda il 'mondo reale', di solito è l'editore che se ne occupa, e di solito lo fa piuttosto bene, ciò non toglie che anche voi non possiate darvi da fare. Se magari l'editore è in grado di farvi partecipare ai grandi eventi, voi potreste provare a organizzare piccoli eventi, come incontri nelle librerie locali, con gruppi di lettura, e perché no - se i temi da voi trattati lo permettono - anche con le scuole. L'editore sarà ben lieto di appoggiarvi, di aiutarvi nel pubblicizzare questi eventi locali, e di aiutarvi nell'organizzazione.

Siate disponibili a viaggiare. Se c'è l'occasione di promuovere il libro sul territorio, fatelo. Qualche sacrificio è necessario. 

Imparate a dialogare con gli estranei, siate affabili, gentili, disponibili ad affrontare argomenti che per voi potrebbero essere banali, triti e ritriti, o già discussi mille volte. Stringete mani, fate foto, firmate copie del libro, e cercate di indurre le persone con cui avete un contatto a lasciar traccia della loro esperienza, e di ciò che pensano del vostro libro, magari online, col link alla vostra pagina Facebook, blog, eccetera eccetera.

Siate mercanti di voi stessi. Avete scelto una attività che necessità di contatti con il pubblico per funzionare, per cui dovete dimenticare la timidezza, e imparare ad avere una parola per tutti, a simpatizzare con tutti, a dimenticare i pregiudizi... In pratica, a essere diplomatici.



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mercoledì 9 novembre 2016

La Pubblicazione - #Corso #Scrittura

Glauco Silvestri
Eccoci giunti al punto cruciale della vita di uno scrittore. Con il manoscritto pronto tra le mani, come contattiamo un editore?

Questo libro è disponibile qui.
Diciamo che al giorno d'oggi ci sono molte vie percorribili. Le più comode, immediate, senza rischi sono quelle che seguono:

  • Self-Publishing;
  • Print-On-Demand.
Le due vie si intersecano al punto tale che quasi potrebbero apparire la stessa strategia di pubblicazione. 
La sottile differenza nasce dal fatto che la prima, per come oggi è intesa, è solitamente rivolta ai titoli in formato elettronico, ovvero gli ebook. 
Amazon KDP, Kobo Writing Life, e Simplicissimus Book Farm sono alcune tra le più note piattaforme di pubblicazione elettronica. L'autore diventa praticamente editore di sé stesso. Sceglierà la copertina, il formato, la tipologia di mercato dove piazzare la propria pubblicazione, la promozione e persino la percentuale dei propri guadagni attraverso alcuni click e tutorial vari ed eventuali. Kobo e Amazon, ovviamente, propongono la diffusione attraverso i loro market di riferimento. Simplicissimus è invece multi-piattaforma, ovvero pubblica su più siti tra cui anche quelli già citati, pur offrendo percentuali di guadagno un po' diverse.
Il Print-On-Demand è invece inteso alla stampa dei vostri libri.
In questo caso il libro è visto come tutti lo conosciamo da sempre, di carta, ed è messo in vendita sia sugli store online, sia - in alcuni casi - in libreria. Portali come IlMioLibro e/o Lulu sono storici in questo settore, ma anche BookAbook può essere un punto di partenza, e pure Blurb...

Queste due strade sono facili, veloci, possono dare un po' di soddisfazione, ma... Non sono la via maestra, o per lo meno quella tradizionale. In questo cado dovrete contattare direttamente:
  • Gli editori;
  • Gli agenti letterari.
Contattare gli editori direttamente è un po' rischioso. Se si escludono i grossi nomi, si rischia di cadere nella trappola dei famigerati Editori A Pagamento. Bisogna essere un po' skilled per non cadere nella trappola perché gli editori a pagamento portano alla pubblicazione sicura. C'è chi vi chiederà di collaborare alle spese, chi vi chiederà di comprare un certo numero di copie, in cambio avrete l'ISBN, un po' di promozione su tv e radio locali, la promessa di una diffusione in tutte le librerie in Italia (spesso però solo su ordinazione), qualche presentazione dal vivo in librerie scelte da voi e/o dall'editore stesso. A volte non vi viene chiesto denaro, ma vi viene chiesto di rinunciare al diritto d'autore per un certo numero di copie vendute... Qualunque sia la promessa, in un modo o nell'altro vi verranno chiesti dei soldi in modo così convincente che probabilmente rischierete di farvi convincere.
Gli editori di altro stampo, invece, non si fanno pagare, ma sono molto ma molto più selettivi. Riuscire a entrare nelle grazie di un grosso editore è davvero difficile. Più facile sarà conquistare un piccolo editore. L'esperienza sarà comunque interessante, ma non farete grossi numeri, e probabilmente non diverrete ricchi e famosi. La strada dell'Agente Letterario è percorribile con altre difficoltà. Forse vi verrà chiesto un compenso, o forse una quota sui vostri guadagni. Di solito gli Agenti letterari sono in cerca di 'fenomeni' da proporre alle case editrici. Dovendo metterci la faccia, in genere sono molto seri sia nella selezione, sia nella scelta degli eventuali sbocchi che un testo può trovare nel mondo delle pubblicazioni. 
Il vantaggio di avere un Agente è sicuramente quello di avere un punto di riferimento unico, di non dover diventare 'matto' nel gestire varie richieste a più editori, e di demandare questi sforzi a un'altra persona, così da potervi concentrare su ciò che vi piace veramente, ovvero la scrittura.

Sia che si decida per la prima opzione, che per la seconda, ricordatevi di muovervi con la giusta umiltà. Tenete conto che l'editore, o l'agente, potrebbe non ritenere il vostro testo all'altezza. Alcuni di loro, in risposta a una vostra domanda di pubblicazione, potrebbero anche indicare pregi e difetti del vostro testo, o i motivi per cui è rifiutato, altri invece potrebbero liquidarvi con una breve frase di circostanza, altri ancora potrebbero non rispondere. Dovete tenere conto che editori ed agenti letterari sono subissati di richieste e domande, e di conseguenza spesso non hanno proprio il tempo materiale per rispondere a tutti quelli che propongono loro un testo. E questo è il motivo per cui in tanti cadono nella tentazione di un Editore a Pagamento... Questi ultimi rispondono sempre, e di rado dicono di no.

Tornando a bomba: umiltà! Ma non basta.

Una lettera di presentazione va fatta con criterio. Ci si presenta brevemente, raccontando le proprie esperienze e le proprie vocazioni. Poi va introdotto il testo che volete proporre, basta una breve descrizione, i punti salienti, stop! Il dono della sintesi è sempre ben apprezzato. 
Non inviate direttamente l'intero testo. 
E' inutile. Vi verrà chiesto se ci sarà interesse. E' sufficiente inviare l'incipit, o un breve estratto. Un paio di cartelle sono sufficienti di solito. Tenete conto che molti editori, ma anche molti agenti letterari, indicano sul loro sito come comportarsi per ottenere un primo contatto con loro. Nel caso sia spiegato come fare, seguite alla lettera le loro istruzioni, non serve a nulla fare i furbi.
Ricordatevi che i tempi di valutazione sono lunghi, e lunghi sono anche i tempi necessari per avere una risposta.
Ciò va detto per evitare che martelliate le redazioni nella speranza di ottenere una risposta velocemente e/o per far sì che il vostro testo sopravanzi sugli altri. Dovrete avere pazienza!

Quando e se deciderete di contattare un editore, o un agente letterario, ricordatevi di usare la testa. Informatevi sull'agenzia dell'agente, o sulla casa editrice nel vostro mirino. Guardare il loro catalogo, le loro iniziative, il loro target di lettori. 
Siate preparati, e soprattutto, non sparate nel mucchio alla cieca. 
Se avete scritto un horror è inutile contattare un editore che si occupa di narrativa classica. Oltre a perdere tempo, ci farete una pessima figura. Se un editore, o una Agenzia letteraria, si occupa di più collane, contattateli per capire quale sia il vostro punto di riferimento, quale redazione sia più corretta a cui mandare una mail. Essere cortesi, mostrare rispetto verso l'interlocutore, e dimostrare di voler fare le cose con cura, sarà un buon biglietto da visita per voi esordienti.

Non sparate nel mucchio, quindi. Informatevi, selezionate un certo numero di contatti, fate dei piccoli gruppi da gestire uno alla volta, così che il rischio di sovrapporsi di più risposte positive (se mai dovesse accadere) vi metta in una situazione di imbarazzo.

Un ultima cosa: Alcuni editori, e alcuni agenti letterari, gradiscono ancora che il manoscritto sia inviato in formato cartaceo. Di solito sul sito delle case editrici, e delle agenzie letterarie, è indicato anche il metodo da loro preferito.

E per finire: Nel caso vi venisse chiesto di inviare il manoscritto, non abbiate paura che ve lo rubino. La casa editrice non ci guadagna nulla dal rubare un testo. I suoi guadagni sarebbero analoghi sia che l'autore foste voi, sia che fosse un altro, per cui non fatevi venire dei dubbi ingiustificati.





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giovedì 3 novembre 2016

Piazze di Bologna - #ReportageFotografico

Glauco Silvestri
A conclusione del trittico di reportage fotografici dedicati alle Piazze (qui e qui), non ne poteva mancare uno legato solamente alla mia città. Ovviamente gli scatti in mio possesso sono tanti, ma volendomi limitare a uno solo per piazza, e accorgendomi solo ora che la maggior parte delle foto sono dedicate a Piazza Maggiore, ecco che questa collezione finisce per diventare la più scarna del gruppo. Scarna ma non priva di interesse, spero, perché anche in questo caso ho cercato di trasmettere la vita alimentata da questi luoghi, e non la loro struttura architettonica.

Piazza Maggiore è ovviamente il primo soggetto immortalato. E' una foto recente, catturata in prossimità delle feste natalizie. Sono stati immortalati dei ragazzi seduti sulla scalinata di San Petronio. Da sempre i giovani si fermano su questa scalinata, a volte è un semplice punto di ritrovo per darsi appuntamento con gli amici, ma anche un luogo dove potersi sedere a leggere, o a studiare, o ancora, un angolo per riposarsi senza dover ordinare un caffè nei tavolini dei bar circostanti. E' per questo che, a ogni ora del giorno, e della notte, è possibile trovare qualcuno seduto su queste scalinate, come nel caso di questa coppia nel bel mezzo della notte.

Scalinata

Piazza dell'Orologio è a pochi passi da Piazza Maggiore. E' una piazzetta piccolina il cui nome rende omaggio alla Torre Accursi, detta anche Torre dell'orologio, visibile in lontananza anche nella foto che abbiamo appena lasciato.
In questa piazza domina l'Art Hotel dell'orologio, un albergo molto attento all'arte, e che da sempre è impegnato ad abbellire la piazza con opere in ferro battuto realizzate da artisti contemporanei. Nello scatto è immortalata una di queste opere, ovviamente. Si intravede in lontananza anche l'ingresso dell'hotel, a fianco alla Comet, dove si nota un antico orologio dal quadrante illuminato.

Are you look at me?


Piazza Re Enzo è pressoché parte integrante di Piazza Maggiore, ma è comunque una piazza a sé. Il nome è ovviamente legato al palazzo omonimo che vi sorge da un lato, ove fu tenuto prigioniero Re Enzo di Sardegna fino al dì della sua morte. Sull'altro lato della piazza si può invece ammirare ex Sala Borsa, oggi biblioteca pubblica, nonché luogo di ritrovo per i giovani bolognesi. La foto immortala una persona anziana sul ciglio della scalinata del portico del Palazzo del Podesta, dal lato - ovviamente - che guarda a Piazza Re Enzo. La piazza, difatti, non si vede. Tutti la conoscono per via della Fontana del Nettuno, fotografata da tutti e di conseguenza proprio per questo motivo, scartata in occasione di questo reportage.

Looking for...

Piazza dei Celestini è un'altra piccola piazza vicino a Piazza Maggiore. La si raggiunge percorrendo Via D'Azeglio, ed è nota per la presenza della chiesa dei Celestini, per la presenza del negozio della Nespresso, ma anche perché vi si affaccia l'appartamento che fu di Lucio Dalla. In questa piazza, per qualche tempo, è stata presente una statua particolare dedicata al cantante bolognese, una panchina con il cantante seduto e intento a mangiare qualcosa contenuto dentro un sacchetto, panchina su cui - ovviamente - tutti si sedevano per essere fotografati assieme all'artista.
In questo caso io ho preferito immortalare dei cantanti di strada, anch'essi sempre presenti in questa piazza, mentre allietano i passanti con la loro musica.

A coin, please!

Piazza Santo Stefano non ha bisogno di presentazioni. E' davvero una piazza molto particolare, con il suo selciato fatto con ciottoli rotondi e piuttosto fastidiosi. Pare che fosse stata pensata proprio così, fastidiosa, per espiare i peccati mentre ci si avvicinava alla chiesa, così da avere un anima più pura al momento dell'ingresso nel luogo di culto. Ovviamente anche Santo Stefano è ben conosciuta come 'le sette chiese', in quanto il luogo di culto è in realtà un comprensorio costituito per l'appunto da sette diverse cappelle, ognuna col suo stile e le sue caratteristiche. Si dice che questa struttura sia costruita, in scala, a immagine dell'ormai scomparso Tempio di Gerusalemme... Ma c'è wikipedia per gli approfondimenti; il mio scatto ritrae la piazza in un raro momento di tranquillità.

Santo Stefano

Piazza di Porta Ravegnana è proprio davanti alle Due Torri. E' il fulcro della città, e ovviamente è parecchio trafficata, tra turisti, studenti universitari, giovani in generale e bolognesi di passaggio. A parte la statua di San Petronio e le Due Torri, è molto frequentata a causa della libreria Feltrinelli e della gelateria non molto distante, attività commerciali che ne delimitano i confini. Essendo una piazza molto frequentata dai giovani, ho voluto immortalare una coppia seduta sui cippi che delimitano l'area pedonale da quella dedicata agli automezzi.

Love is...

Piazza dei Martiri è un altro nodo nevralgico della città Molto bella per via della fontana, dei fiori, e della sua struttura circolare. Peccato che attorno vi circolino le auto. Nello scatto ho voluto mettere in evidenza sia i fiori, che i giochi d'acqua, ma anche la circolazione stradale è intuibile in lontananza.

Water

Piazza San Francesco è un 'work in progress'. Difatti è un cantiere aperto nella speranza di riqualificare la zona, così che sia degna della bellissima chiesa che vi si affaccia, e da cui prende il nome la piazza stessa. In questo caso ho immortalato uno studente seduto vicino alle transenne intento a ripassare i propri appunti.

Studente

Ovviamente mancano ancora molte piazze all'appello, ma è in queste immortalate che trascorro spesso i miei momenti fotografici, e per tanto immagino non me ne vogliate, se qui si ferma il reportage.


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mercoledì 2 novembre 2016

Editing (parte 3): Uso di Collaboratori - #Corso #Scrittura

Glauco Silvestri
Mai fidarsi di sé stessi. Per prima cosa è difficile evitare di essere indulgenti nei confronti del nostro testo. Per secondo è difficile criticare con cattiveria il frutto delle nostre stesse fatiche. Infine... Ci vuole una mano veramente esperta per fare dell'editing professionale: Voi lo siete? E comunque, anche se lo foste, una lettura 'esterna' non fa mai male.

C'è chi si affida ad amici e parenti. E' un'opzione possibile, e soprattutto, è a costo zero. Ma il problema 'indulgenza' rimane. Un amico, e soprattutto un parente, non hanno tanto desiderio di ferirvi, per ciò tenderanno a minimizzare i difetti, e/o addirittura ad esaltare un qualcosa che in realtà a loro non piace. 
Usare questa carta è di conseguenza un rischio, e bisogna davvero conoscere la persona a cui si affiderà l'editing, o anche solamente una valutazione d'insieme, del vostro scritto. E' importante che sia critica, onesta, e soprattutto che abbia le competenze per il compito che gli affidate.

Molto meglio affidarsi a Editor Professionisti. In quanto professionisti, vorranno essere pagati per esaminare il vostro testo. Il loro lavoro sarà però molto utile perché eseguiranno una analisi completa della pubblicazione, suggeriranno eventuali modifiche, e in alcuni casi, potrebbero persino accompagnarvi fino alla pubblicazione, suggerendovi un eventuale agente letterario e/o una casa editrice che potrebbe essere interessata alla vostra storia.
C'è però chi dice che fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Se pago per l'editing, non è che poi chi viene pagato finisce per dire che il romanzo è bellissimo proprio perché ho pagato?
Bisogna diffidare da chi fa promesse iperboliche, da chi assicura la pubblicazione, da chi chiede denaro e finisce per rivelarsi come un EAP (Editore A Pagamento). Occhio anche alla formula per la quale si offre la pubblicazione in cambio dell'acquisto di un certo numero di copie... 
Siete un agnellino in un mondo di lupi. E' meglio che siate preparati e non vi facciate sbranare.
Approfondiremo questi argomenti più avanti... Nel frattempo, tornando all'editing, il concetto che voglio sottolineare è quello che vi suggerisce di non fidarvi solamente del vostro lavoro, ma di trovare qualcuno con un buon pedigree che possa scovare le vostre mancanze molto meglio di quanto possiate fare da soli.
Poi... Se anche fosse un romanzo perfetto dal punto di vista letterario, rimane da verificare un piccolo dettaglio: La storia piacerà davvero?
Per questo motivo, il vostro testo andrebbe messo sotto esame. Dovreste selezionare un piccolo gruppo eterogeneo di lettori e fargli leggere in anteprima la vostra opera. I lettori dovranno poi esprimere un giudizio, magari basandosi su una sorta di questionario che darete loro, ove saranno presenti sia domande che vi permetteranno di capire se hanno letto davvero il testo, sia di capire pregi e difetti della vostra opera.

Al termine di questo ultimo passaggio, quando il vostro testo avrà superato ogni esame, potrete davvero darvi una pacca sulle spalle, ed essere soddisfatti del vostro lavoro. 




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giovedì 27 ottobre 2016

Piazze Europee - #ReportageFotografico

Glauco Silvestri
Sulla scia del Reportage dedicato alle Piazze Italiane, proposto la settimana scorsa, nasce anche quest'altro reportage. 
In questo caso la collezione è maggiormente improntata sulla rappresentazione dei luoghi, piuttosto che delle attività che vi si svolgono.
E' importante sottolinearlo per non creare confusione con quanto già visto e analizzato. Il motivo di questa scelta è dovuta al desiderio di differenziare i progetti e di evitare che essi si somiglino troppo. Anche in questo caso, comunque, mi sono limitato a uno scatto per ogni location. Alcune foto sono state realizzate su pellicola e poi digitalizzate da negativo - ovvero le meno recenti - altre invece con una fotocamera digitale.

Amsterdam, Piazza Dam. Ciò che mi ha colpito di questa piazza è l'intensa vita che la alimenta. Tra turisti, artisti di strada, e passanti, è difficile poterne ottenere uno scatto completamente libero da persone. Per questo motivo ho voluto rappresentarla con un folto capannello di persone che circondava un giocoliere, scena abbastanza comune da vedere in questa piazza.

Amsterdam - Piazza Dam - 2015

Brasov, Piazza del Consiglio. Si tratta di una piazza molto ampia e dall'architettura geometrica. Le linee che la intersecano formano dei quadrati perfetti, al cui interno sono presenti quadrati più piccoli. Nella foto ho voluto evidenziarli in modo che la loro regolarità venisse a confronto con l'architettura delle case che la circoscrivono.

Brasov, Piazza del Consiglio - 2004

Non molto differente è Piazza degli Eroi, a Budapest. Ovviamente mi sono accorto della somiglianza solo in un secondo momento. Della piazza ricordo le due costruzioni che si fronteggiano, uguali tra loro. Qui se ne può vedere uno, palazzo in cui era ospitata una mostra dedicata a Mirò.

Budapest - Piazza degli eroi - 2004

Lisbona, Piazza del Commercio. Questo scatto la immortala in un raro momento in cui è quasi perfettamente deserta. In questo caso ho voluto spingere un po' il bianco e nero per evidenziare i contrasti tra l'ampio spazio dedicato alla piazza, e il palazzo che la circoscrive.

Lisbona - Piazza del Mercato - 2001


Trafalgar Square, a Londra è invece proposta con un bianco e nero dai toni nebbiosi. Scatto realizzato su pellicola in Bianco e Nero, tanti anni fa, che immortala un altro simbolo della capitale londinese, il mitico Taxi Cab nero.

Londra - Trafalgar Square - 2003

Parigi, Place de la Concorde. Lo scatto vira quasi al bianco e nero ma non lo è. Si gioca tutto sull'umidità dell'aria, dovuta alla fontana, che porta ad ammorbidire i dettagli in lontananza. Scattare in controsole ha fatto il resto. Qui c'è tutta Parigi. Le fontane, la Torre Eiffel, i tipici lampioni parigini, e i turisti.

Parigi - Place de la Concorde - 2006

Dalla Francia passiamo al Portogallo. Siamo a Porto, la piazza davanti al municipio. La costruzione risalta a causa della sua architettura piuttosto complessa. La natura, il traffico, i piccioni che circondano i turisti sono gli elementi tipici di questo luogo.

Porto - Municipio - 2001

L'Ermitage, la Piazza del Palazzo d'Inverno, San Pietroburgo. L'arco è sicuramente uno degli elementi che più colpisce, tanto che ci si dimentica che al centro della piazza è presente una colonna altissima. Qui si notano entrambi gli elementi, e la vastità di questo luogo.

San Pietroburgo - Ermitage - 1997

A Timisoara, Piazza Unirii colpisce per tanti motivi, ma soprattutto per una piccola mattonella che riporta la mappa della città medievale. E' davvero interessante, ed è facile non accorgersi di questo piccolo dettaglio quando si ammira la piazza. E' per questo motivo che l'ho voluta immortalare.

Timisoara, Piazza Unirii - 2004





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mercoledì 26 ottobre 2016

Editing (parte 2): La Grammatica - #Corso #Scrittura

Glauco Silvestri
Dal Dizionario
In passato mi è capitato che degli autori esordienti mi chiedessero una valutazione ai loro scritti. Non mi veniva chiesto di fare l'editing di quanto mi proponevano, ma spesso e volentieri quei testi necessitavano di un esame attento dal punto di vista grammaticale. La coniugazione dei verbi, i segni di interpunzione, la struttura delle frasi, questi erano i problemi che più spesso incontravo in quei romanzi... E di sicuro potete immaginare l'imbarazzo che provavo quando, abbandonata la lettura, mi trovavo costretto a scrivere qualcosa all'autore per... Fornire il giudizio promesso.

E' per questo motivo che, qui, ora, devo sottolineare l'importanza di questa fase di editing. 
E' importante la trama, è importante la struttura, ma se manca il linguaggio, il romanzo è rovinato.
Affrontiamo quindi gli elementi fondamentali che un testo deve rispettare:

  • I Verbi;
  • La Punteggiatura;
  • La sintassi, il lessico, l'ortografia...
Per quanto riguarda i verbi, le varie forme verbali, è evidente che si debba coniugare correttamente ogni frase scritta nel romanzo, e magari che ci sia una certa coerenza tra frase e frase, così che il testo sia comprensibile e non un complesso giro di giostra tra le moltissime possibilità verbali che la lingua italiana offre. Se c'è bisogno di un ripassino, non dovete vergognarvi di ciò, piuttosto che nascondere la cosa (n.d.r. Difficile da nascondere il fatto che non sappiate coniugare un verbo se avete intenzione di fare gli scrittori), acquistate qualche libro e cercare di colmare le vostre lacune. 
Non ci si può improvvisare scrittori senza saper scrivere correttamente.
E no! Proprio no! Il correttore automatico del vostro word processor non basta.

La Punteggiatura è un altro punto dolente. Le virgole hanno uno scopo. I punti e virgola hanno uno scopo. I punti hanno uno scopo. I puntini di sospensione sono tre, solo tre, non più di tre, e neppure meno di tre. I punti interrogativi, e quelli esclamativi, stanno sempre da soli, non devono essere più di uno, mai e poi mai più di uno. Non potete scrivere un romanzo come fosse una chat. Tre punti interrogativi non enfatizzano la domanda, semplicemente sono un errore. Per enfatizzare la domanda dovete usare il testo, la vostra capacità espressiva, e non il numero di punti interrogativi. Questi sono solo alcuni suggerimenti. Il più importante da indicare è quello relativo al legame stretto tra la punteggiatura e la respirazione. 
Vorrei che leggeste il testo qui sotto ad alta voce, seguendola alla lettera:
John fissò negl'occhi il suo avversario e gli puntò contro il suo miglior sorriso mentre la mano andava a prepararsi sul fianco in attesa di estrarre l'arma da fuoco. Era veloce con la pistola ma non sapeva esattamente con chi aveva a che fare per cui voleva sminuirlo e umiliarlo e distrarlo sfruttando qualsiasi mezzo a sua disposizione. Ciò gli avrebbe permesso di coglierlo alla sprovvista allo scoccare del mezzogiorno e sparare per primo.
Ci siete riusciti? Avete trattenuto il fiato? Siete stati costretti a interrompere la lettura per respirare?

Mappa della Grammatica (click per ingrandire)
Presa da qui
I segni di interpunzione vanno sfruttati proprio per dare ritmo al testo, per regolare il respiro del lettore... e per non farlo stramazzare al suolo colto da improvvisa asfissia. Una frase lunga senza virgole può dare un ritmo concitato all'evento che descrive, ma allo stesso tempo deve essere ben calibrata. Se proprio non si vuole mettere una virgola, allora la frase va portata alla giusta lunghezza e chiusa con un punto.
In generale, la virgola indica una pausa breve, il punto e virgola una pausa lunga, il punto è invece a rappresentanza della chiusura della frase, e prendersi una pausa ancora più lunga. In terzi, potete pensare a 1/3 per la virgola, 2/3 per il punto e virgola, 3/3 per il punto. Occhio che dopo il punto non si deve per forza andare a capo. Si va a capo se nella frase successiva viene cambiato l'argomento. Si rimane in linea se la frase successiva è ancora connessa con quella appena terminata. C'è infatti differenza tra la chiusura di una frase e la chiusura di un periodo.
Tornando al testo di esempio, una sua forma corretta potrebbe essere la seguente:
John fissò negl'occhi il suo avversario; gli puntò contro il suo miglior sorriso mentre la mano andava a prepararsi sul fianco, in attesa di estrarre l'arma da fuoco. Era veloce con la pistola, ma non sapeva esattamente con chi aveva a che fare; per cui voleva sminuirlo, umiliarlo, e distrarlo sfruttando qualsiasi mezzo a sua disposizione. Ciò gli avrebbe permesso di coglierlo alla sprovvista allo scoccare del mezzogiorno, e sparare per primo.
La sintassi è una questione altrettanto importante, così come lo sono l'ortografia, e il lessico.
Troppi sono gli argomenti da trattare per un singolo post, ma ricordatevi che, fondamentalmente: Una frase è composta da soggetto, verbo, e complemento oggetto. In pratica deve rispondere a poche domande, ovvero:
  • Chi?
  • Cosa fa?
  • A che cosa?
Che nella frase:
John uccide Peter
Diventa:
  • Chi = John (soggetto)
  • Cosa fa= uccide (verbo)
  • A che cosa= Peter (complemento oggetto)
Queste sono le basi dette in soldoni. Poi tutto va a complicarsi con le frasi complesse, ma non sarò certo io a darvi lezioni di grammatica. Ciò che conta è che abbiate compreso i fondamenti e che nello scrivere vi poniate le domande corrette, evitando così di mettere su carta dei testi senza capo né coda.
Vi rimando a questo link per comprendere meglio quali errori si possono compiere nel scrivere una frase. La pagina che propongo riassume ottimamente ciò che dovete evitare nella stesura del vostro romanzo.

Per concludere, anche da esperti conoscitori della lingua italiana, dobbiamo sempre riconoscere che qualche errore può scappare, anche involontariamente. Nel mio passato da scrittore mi ero fatto una piccola tabella con gli errori in cui incorrevo più spesso, e inconsciamente, visto alla prima rilettura li individuavo immediatamente. Grazie alla tabella, col 'cerca-e-sostituisci', potevo ovviare alle sviste in automatico, velocemente, così da potermi poi concentrare su errori più subdoli e/o non così immediati da individuare.
Anche in questo caso vale il consiglio di non correggere immediatamente il testo, bensì di lasciarlo decantare per qualche giorno, così che durante la lettura i vostri occhi seguano realmente quanto scritto, e non ciò che pensate di aver scritto.



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giovedì 20 ottobre 2016

Piazze Italiane - #ReportageFotografico

Glauco Silvestri
La piazza, nelle città, è sempre stato un punto di raccolta fondamentale per i cittadini, per la popolazione. Era ed è tutt'oggi un punto di ritrovo, di condivisione, di diffusione delle idee... I greci la chiamavano Agorà, perché era il fulcro, il punto nevralgico di ogni centro abitato, sia culturale, sia economico, sia sociale. E' per questo motivo che, poche settimane fa, ho cominciato a elaborare l'idea di raccogliere le foto che in questi anni ho scattato nelle piazze delle città italiane, una per città, e di proporle attraverso una sorta di breve Reportage.
Le foto che ho scelto non sono focalizzate sulla piazza in quanto tale, piuttosto sulle attività che vi si svolgono.
Ciò va specificato perché altrimenti alcune immagini perderebbero di senso nel contesto che vi ho appena anticipato, e invece senso ce l'hanno, per lo meno per me, che sono il curatore di questo breve reportage.

Partiamo con Piazza San Francesco, ad Arezzo. E' giorno di mercato, il famoso mercato dell'antiquariato, e io sono in città per caso, durante una escursione fatta più che altro per ricordare i bei tempi del CAR.

Arezzo, piazza san francesco - 2007

La piazza è piena di vita, c'è chi guarda gli oggetti, chi osserva i visitatori gustandosi una breve pausa seduto su una scalinata, e chi invece passa attraverso, tutto preso dalle sue attività quotidiane.

Bari, piazza Umberto I. Lo scatto è stato preso durante un mio soggiorno nella città pugliese per fare visita a una cara amica. In primo piano c'è la fontana, ma l'occhio cade sull'uomo elegante che discute con un agente della municipale, attraverso il finestrino della vettura delle forze dell'ordine.

Bari, piazza umberto I - 2008

Saltiamo a Bologna, in Piazza Maggiore. E' un giorno qualunque. Sul "crescentone" ci sono musicisti di strada, persone che chiacchierano, persone che vanno per la loro strada. Non mancano le biciclette, che nella città turrita abbondano, non come a Ferrara, ma quasi.

Bologna, piazza maggiore - 2005

Faenza, Piazza del Popolo. L'inquadratura è presa da un terrazzone del palazzo comunale. La piazza è pressoché deserta, e le uniche forme di vita sono un ragazzino in bicicletta, e il suo cane.

Faenza, piazza del popolo - 2010

Lucca, Piazza del Popolo. A terra c'è del nevischio ma ciò non frena i ciclisti, che pedalano come se fosse un giorno qualunque, come se non avesse nevicato.

Lucca, piazza napoleone - 2007

Si prosegue visitando Perugia, Piazza Italia. E' primavera è casualmente sono incappato in un mercato di quartiere. Attorno a un grosso pino si possono notare le varie bancarelle, qualche pittore, molta vita e allegria.

Perugia, piazza italia - 2008

Piacenza, Piazza Cavalli è martellata da un Sole molto aggressivo. C'è solo un piccolo porticato, e sotto di esso le uniche bancarelle. Ammetto di non ricordare cosa offrissero, direi generi alimentari. Nello scatto ho voluto immortalare due passanti che hanno appena abbandonato l'ombra e paiono per certi versi spaesati, o confusi da tanta e improvvisa luce (e calura).

Piacenza, piazza cavalli - 2010

Pisa. Campo dei Miracoli lo conosciamo tutti. In questa foto, più che mettere al centro la torre pendente, o il battistero, ho preferito immortalare dei turisti che cercano un po' di refrigerio all'ombra di una costruzione.

Pisa, campo dei miracoli - 2009

Roma, Piazza del Popolo. La città eterna appare inverosimilmente deserta in questa immagine, dove è immortalato uno studente seduto su una panchina. In realtà ho atteso a lungo per ottenere questo scatto, per evitare i passanti casuali. La mia intenzione era unire lo studio, la cultura, al punto di ritrovo, ovvero la piazza.

Roma, piazza del popolo - 2007

Siena, Piazza del Campo, e i suoi piccioni. Tutti quanti conosciamo la piazza per via del Palio, e probabilmente perché ognuno di noi ha visitato quella piazza almeno una volta nella vita. Ma il punto di vista del piccione l'avete mai preso in considerazione?

Siena, piazza del campo - 2009

A Torino, in Piazza Carlo Alberto, sono rimasto folgorato dalla parrucca (credo) rosso fuoco di questa donna. L'ho voluta immortalare in quanto simbolo di 'libertà di pensiero' in una città che per certi versi rappresenta il 'regno', l'austerità, la regalità del nostro paese.

Torino, piazza carlo alberto - 2012

Nel piazzale del Palazzo Ducale di Urbino mai ci si aspetterebbe il passaggio di un sidecar. La città è pressoché pedonale. E' vero che le restrizioni al traffico non sono assolute, ma è più facile vedere persone a piedi, in bici, e anche sui pattini... Ma il passaggio di un sidecar è quantomai raro.

Urbino, piazzale palazzo ducale - 2010

Ci sono due cose che mi hanno lasciato il segno, a Verona, in Piazza Bra: il pavé, le vibrazioni che crea sul fondo schiena visitando la città con il trenino, e i chioschi che vendono palloncini. Io ho voluto omaggiare questi due dettagli in questa foto, fortuita sì, ma poi non troppo.

Verona, piazza bra - 2009

L'ultimo scatto è stato catturato a Vicenza, in Piazza dei Signori. In attesa di poter entrare per visitare una mostra d'arte, ho immortalato questo cuoco, attraverso le finestrelle del ristorante presente sotto il portico del Basilica Palladiana, ove io ero in fila, poco distante.

Vicenza, piazza dei signori - 2015




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